L’inserimento in RSA al tempo del Coronavirus

L’inserimento in RSA al tempo del Coronavirus

La situazione sanitaria attuale a causa del Covid-19 ha richiesto dei cambiamenti anche a chi ha bisogno di inserire un proprio famigliare in RSA.

Prima del Covid-19 le strutture proponevano modalità di inserimento da tempo consolidate, ora non è più così.

Le Regioni hanno dato nuove indicazioni che le Aziende Territoriali Sanitarie hanno fatto proprie, modificando le procedure di inserimento nelle strutture.

Foto: Georg Arthur Pflueger in Unsplash

La Regione Lombardia chiede, prima dell’ingresso, un periodo di quarantena di 14 giorni durante il quale un rappresentante sanitario della struttura, o un suo delegato, dovrà verificare che sia effettuato un tampone e un esame sierologico, da ripetersi al termine della quarantena, ed effettuare un triage[1], attraverso un questionario telefonico giornaliero, per valutare la presenza di sintomi riconducibili al Covid-19. Solo in presenza di entrambi gli esami negativi, al termine del periodo di quarantena, viene autorizzato l’inserimento.

Questa è la procedura che attuano tutte le RSA.

Dopo l’approvazione all’inserimento, però, possono esserci delle differenze in quanto ogni struttura si regola in base alle indicazioni della propria equipe medica:

  • alcune strutture propongono un ulteriore periodo di quarantena all’interno dell’RSA al termine del quale – se i tamponi e gli esami sierologici risultano negativi – i nuovi ospiti possono essere inseriti nelle normali attività. Durante la quarantena all’interno della struttura, alcune RSA garantiscono i contatti tra ospiti e famigliari attraverso videochiamate e alcune organizzano anche incontri in zone appartate o all’aperto o attraverso uno schermo trasparente;
  • altre strutture, invece, non propongono ulteriori periodi di quarantena ma, dopo una visita effettuata dall’equipe medica, autorizzano l’ospite al normale ingresso in RSA;
  • altre strutture ancora, hanno scelto di dare priorità agli ingressi di ospiti che provengono da ospedali o strutture sanitarie che hanno, quindi, già dichiarato il paziente negativo ai test del Covid-19.

Vista l’attuale situazione e considerate le differenze, è importante confrontarsi con l’RSA che si è scelta ed attenersi alle indicazioni sanitarie proposte.


[1] Si tratta di una valutazione e monitoraggio dello stato di salute tramite un’ intervista telefonica che il personale fa all’anziano/a direttamente o tramite il caregiver .

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