Diventare anti fragili

Diventare anti fragili

In questo periodo critico per il corona virus si parla molto di fragilità.

Perché il virus è più pericoloso per le persone più fragili per età e/o polipatologie. Perché ci sentiamo fragili di fronte alla terapia che non c’è, di fronte al drastico e rapido cambiamento da apportare alle nostre abitudini di vita, di fronte al limite precauzionale da osservare nelle relazioni sociali dirette, di fronte alla prospettiva di saturazione dei posti letto negli ospedali se non diventiamo maggiormente responsabili, ecc.

Gli anziani sono più a rischio per la presenza spesso di patologie croniche, come la broncopneumopatia cronica o ostruttiva, il diabete o lo scompenso cardiaco.

Occorre – come anziani e come caregiver – una maggiore attenzione sia nelle misure di prevenzione, sia in caso di contagio sospetto. Ecco allora alcuni suggerimenti del prof. Antonelli Incalzi, presidente della Società Italiana di gerontologia e geriatria.

Oltre alle misure di prevenzione diffuse dal Ministero della Salute (lavarsi le mani spesso, evitare luoghi affollati, tenere la distanza di un metro, tossire e starnutire con fazzoletto davanti alla bocca, ecc.) occorre:

  • Fare attenzione all’alimentazione equilibrata. Spesso gli anziani sono mal-nutriti.
  • Fate attenzione ai nuovi segnali di malessere, diversi da quelli a cui si è abituati, come l’improvviso affaticamento e i dolori muscolari.
  • Fare attenzione al freddo: può facilitare il contagio e l’infezione
  • Limitare le visite a casa a poche persone per volta e pulire la casa con prodotti a base di alcool dopo aver ricevuto visite dall’esterno

Non sentiamoci soli in questi momenti, perché non siamo soli: si stanno moltiplicando iniziative private e di volontariato per andare incontro alle difficoltà, come la consegna della spesa gratis da parte di alcuni supermercati per gli over 65 anni, ecc..

Ritroviamo il gusto dell’avere tempo; quante volte ci siamo lamentati di non averlo…tempo per leggere un libro, per fare una telefonata, per giocare con i propri figli…. Ecco, il rimanere in casa può diventare l’occasione per recuperare desideri non realizzati e provare a realizzarli.

Da ultimo non certo per importanza, ricordiamoci, in ogni occasione, di ringraziare chi ci sta aiutando, chi lo fa tutti i giorni e chi lo fa eccezionalmente. Un segno di gratitudine aiuta a sopportare la fatica, a sentirsi uniti anche se fisicamente distanti, a guardare all’altro e non solo a noi stessi. Se “fragile” è qualcosa che viene danneggiato dal caos e dall’incertezza, il suo opposto non è “robusto” (ciò che resta indifferente ai colpi) ma quanto riesce a prosperare grazie ai colpi, al disordine e all’incertezza, dice Nassim Taleb[1]. E allora proviamo a trovare ciascuno il proprio modo di prosperare, cioè migliorare, evolvere, arricchirci utilizzando il disordine e l’incertezza di questo momento.


[1] filosofo, saggista e matematico libanese naturalizzato statunitense, esperto di matematica finanziaria

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