Adesso che sei qui
Autrice: M.Pia Veladiano
Edizione: Guanda 2021;
Un cappotto indossato d’estate, inizio di una vita confusa, senza memoria, nomi e volti dimenticati, gesti ripetuti e ogni volta diversi.
Che cosa sta succedendo a zia Camilla? Una nuova presenza ad accompagnare ogni giorno, quell’ospite tedesco – la malattia di Alzheimer – che ha rimosso la propria identità, ridefinendo il gusto dei singoli gesti quotidiani. Il presente è una dipendenza sempre più marcata, negli occhi altrui il proprio cambiamento, un senso di impotenza, incredulità, paura, lontananza.
Camilla è sempre vissuta in campagna tra fiori, galline e gli amati orologi, nella grande casa dove la nipote è cresciuta con lei e con zio Guidangelo. Ora Andreina, – la nipote che zia Camilla ha cresciuto come fosse una figlia – che è oggi moglie e madre, l’assiste affettuosamente e intanto racconta in prima persona il presente e il passato delle loro vite. Andreina è l’unica della famiglia a considerare la malattia della zia come motivo per fare rimanere la zia all’interno delle mura domestiche nella casa dove ha vissuto per anni col marito, mentre tutto il resto della famiglia considera come unica soluzione il mettere la zia in un istituto che si occupa di queste malattie.
La malattia di Alzheimer prevede due percorsi contrapposti: inseguire la brutta imitazione di una normalità perduta, riportando erroneamente il malato alla realtà, oppure lasciarsi trasportare nella loro realtà, in un mare di bugie che fanno bene.
È una normalità diversa, una vita possibile per chi è malato, bella e piena, anche se diversa. È allora che ci si inventa un altro presente, zia e nipote, un rapporto forte, speciale, i ricordi dell’una nell’affettività dell’altra, pezzi di vita da ridefinire, ricollocare, ricostruire, un neo linguaggio dell’anima che nella presenza e nella gestualità riassapora il gusto della vita. Non si può guarire dalla malattia ma si può vivere in essa, dispensando allegria e gioia, affidandosi al cambiamento. Una nuova vita si mostra, nel presente ruoli invertiti, zia, mamma, nipote, non importa, a contare solo l’affetto reciproco.
Giorni felici, fatti di tempo presente, che nessuno ha più, pieno di senso, perché allegro, di libertà, senza programmi, un’isola di vita dove riconoscerci. Ciascuna di noi usciva più viva da quei pomeriggi. Era vita per tutte. Zia Camilla ci regalava la vita come dovrebbe essere.
Andreina sa capire però che da sola non può farcela, che deve chiedere aiuto. E così sa appoggiarsi a una rete di donne («le ragazze», come le chiama zia Camilla: compaesane ma anche giunte da Paesi lontani, e i servizi) che, con la sua stessa flessibilità, adattano i loro tempi e il loro mondo ai tempi e al mondo di Camilla. Donne accoglienti perché a loro volta accolte e rispettate, parte attiva di un progetto di rinascita nel quale lo sfruttamento non è contemplato.
Non è un’eroina questa figlia-nipote: è solo una donna che lascia parlare l’amore e che attinge a tutta la sua esperienza e alla fantasia per poter gestire la situazione in modo creativo.
Adesso che sei qui è un romanzo pieno di grazia, amore e comprensione, toccante anche se tratta un tema complesso e delicato con apparente leggerezza. Insegna che la paura stravolge il modo di vedere la malattia, ma anche che i sentimenti di paura, rabbia, impotenza che quasi ogni essere umano prova in queste situazioni difficili, possono convivere con umanità, creatività, leggerezza e coraggio. Un libro scorrevole e semplice nella comprensione e nella descrizione dettagliata delle cose e dei profumi, talmente “veritiera” da poter percepire gli stessi odori degli armadi della zia Camilla, del caffè e della sua vita quotidiana .